Il premio istituito dal Ministero dei Beni Culturali fu assegnato dal 1978 al 1987; nel 1984 e nel 1985, anni nei quali il contributo venne meno, fu comunque intitolato un premio a questo Ministero per mantenere il prestigioso collegamento con l’Istituzione.
45° Premio Faenza (1987)
Motivazione
Il premio viene assegnato per il complesso delle due opere "Inverse et droit" e "Transats 1, 2, 3".
Bottagisio e Decoux sono abili ceramisti che sanno sfruttare con maestria una tecnica singolare leggera e lineare e sono allo stesso tempo artisti con idee sorprendenti. Ciascuno dei pezzi vive nella tensione fra la stabilità del supporto e il movimento del tessuto otticamente rafforzato dalle righe bleu. Poste in successione queste opere danno un'impressione cinetica. La forma-idea trova la sua qualità principale nella tensione tra calma e movimento, permettendo altresì spontanea associazione di idee con situazioni reali (una spiaggia, il sole, il vento, le vacanze...). Al di là delle apparenze, tuttavia, l'opera di Bottagisio - Decoux trova espressione nella linearità della forma e dei diversi livelli d'impressione che comunica.
44° Premio Faenza (1986)
Motivazione
Si tratta di un'opera che riassume con una certa suggestione materica elementi tradizionali e contemporanei della cultura giapponese. Non mancano infatti riferimenti simbolici che richiamano il Buddismo e cioè la vita come ciclo ininterrotto.
43° Premio Faenza (1985)
Motivazione
Per la potenza evocativa con cu è riuscito a trasformare immagini della memoria figurativa in ricchezza linguistica densa di nuove suggestioni.
41° Premio Faenza (1983)
Motivazione
La Blanco rispetta con piena dedizione la naturale classicità della forma, e mostra, nella pienezza della materia trattata, un armonico sentimento di colore.
40° Premio Faenza (1982)
Motivazione
Costruisce, con un sapiente uso della porcellana, momenti di una sorta di scultura miniaturizzata, intessuta di fantastiche suggestioni aeree.
39° Premio Faenza (1981)
Motivazione
Tessuti sospesi nella pietrificazione del quotidiano e del banale, sofferto e vissuto nella memoria, sono trattati con un eccezionale rigore tecnico e stilistico.