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01° Premio Faenza 1938

I Concorso Nazionale della Ceramica

Il 1° Concorso Nazionale per la ceramica d’arte, compreso nel programma delle manifestazioni della “VIII Settimana Faentina”, fu bandito dal Comitato della Settimana faentina, presieduto da Vincenzo Berti (Podestà di Faenza), d’intesa con la Federazione nazionale fascista degli industriali della ceramica, la Federazione nazionale fascista degli artigiani, e con l’Ente nazionale per l’artigianato e le piccole industrie (ENAPI). Il Podestà Berti, già nel 1935, assumendo la presidenza del Comitato per la Settimana Faentina, intuì la necessità di disciplinare e stimolare le attività faentine, prima fra tutte la ceramica; già nel 1935 la Settimana Faentina mise in palio dei premi speciali per i ceramisti per stimolare in loro il desiderio di migliorarsi.

L’organizzazione del concorso, fu affidata alla Delegazione interprovinciale di Bologna dell’ENAPI a cui furono direttamente inviate le domande o tramite le delegazioni provinciali; al Comitato della Settimana faentina fu riservata invece l’organizzazione della mostra mercato non solo dei pezzi partecipanti al concorso ma anche di quelli inviati da grandi e piccole industrie che erano interessate alla vendita. Al concorso potevano partecipare ceramisti artigiani o piccoli industriali regolarmente iscritti alle rispettive organizzazioni sindacali indipendentemente dall’età.

I concorrenti dovevano presentare non meno di cinque oggetti e non più di dieci, i quali dovevano avere il carattere di novità assoluta.

Il concorso era aperto a tutti i ceramisti e prevedeva cinque premi, per un valore complessivo di L. 15.000, che furono attribuiti per ordine di merito dalla Giuria presieduta dal consigliere nazionale Vincenzo Buronzo.

Al Concorso aderirono più di 30 ceramisti artigiani, rappresentanti 12 regioni italiane, con oltre 350 opere complessive, alle quali sono da aggiungere tre partecipazioni fuori concorso (Società ceramica Richard-Ginori, Società ceramica italiana di Laveno “con bellissime creazioni di Angelo Biancini“, Regia Scuola di Ceramica di Faenza) che, con saggi della loro produzione, portarono ad oltre 500 il numero delle opere in esposizione.

La giuria rilevò che “Dall’esame  delle opere presentate al concorso è risultato che la collaborazione fra arrtigiani ed artisti è in pieno lodevole svilutppo, con prevalenza delle forme plastiche, sulle forme pittoriche decorative, le quali però non possono essere trascurate […] Tale collaborazione non deve però mai condurre a trascurare nè a falsare il senso della materia, il rispetto delle forme e le caratteristiche funzionali della produzione, nei quali requisiti sta la solida onesta base del mestiere.“, inoltre constatò “il nobile sforzo con cui i ceramisti cercano di elevare il valore delle proprie opere, esclusi alcuni pochi i quali, purtroppo, continuano a disperdere pregevoli qualità esecutive in viete e intollerabili forme calligrafiche ed oleografiche” invitando “qunti sono impegnati in questa salutare ricerca di rinnovamento, a voler controllare sempre con chiara intelligenza, i risultati dei processi tecnici usati […] Nemmeno si deve abusare dei «pezzi unici», essendo che l’incremento vero e durevole della moderna ceramica nazionale risiede, soprattutto, sui criteri di utilità funzionale, di rigorosa italiana affermazione stilistica“.

I premi furono assegnati, in ordine di merito, a “Vaso nero con la rosa d’oro, dell’artigiano Pietro Melandri di Faenza; anatra selvatica, delle «Maioliche del Borghetto» di Walter Posern di Milano; vaso sferico con colletto e fiocco, dell’artigiano Anselmo Bucci di Faenza; testa di fanciulla, della «Casa dell’Arte» di Agnino e Barile di Albisola (modello di Guerrino Tramonti); piastrella con natura morta della Soc. An. «La Fiamma» di Albisola Capo“.

Furono inoltre segnalate le opere di Morelli, Gatti, Pacetti, Mazzotti, De Salvo, Jacobson “per lo spirito di ricerca e rinnovamento“.

La giuria, infine propose “che il concorso sia nei prossimi anni continuato ed esteso a tutte le espressioni della produzione ceramica con precisa designazione dei premi“.

Le opere premiate, furono depositate al Museo Internazionale delle Ceramiche “per fare il punto dei risultati gradualemente raggiunti“.

A lato del concorso era annessa una mostra-mercato della ceramica, una mostra per l’autarchia con materie prime e grafici dimostrativi, allestita nel Laboratorio sperimentale della Regia Scuola di Ceramica.

Le opere del Concorso sono rimaste esposte dal 26 giugno al 10 luglio 1938 (XVI). La mostra fu allestita sotto la direzione tecnica dell’ing. De Rosa di Bologna, ed artistica del faentino Alfredo Morini.

I Concorso nazionale della ceramica, estratto dal catalogo “IX Settimana Faentina”

 

Dalla ricerca condotta da Barbara Menghi Sartorio (“Concorso nazionale della ceramica: 1938-1962. Domande di ammissione ed altra documentazione sulla partecipazione al Concorso”, MIC, 2018). Nella documentazione relativa all’edizione del concorso non sono presenti domande di iscrizione. Da fonti bibliografiche risultano avere partecipato al Concorso:
Antonio Piermatteo (Ortona a Mare, Chieti), Appelli Mario (Arezzo), Bertetti Clelia (Torino), Bevilacqua Sirio (Torino), Bucci Anselmo (Faenza), Ceccaroni Rodolfo* (Recanati, Macerata), D’Arcangelo Giovanni (Venezia), De Salvo Giovanni Battista per la “Casa dell’arte” (Albisola Capo, Savona), Di Prinzio Giuseppe (Pescara), Fabbricotti Maria (Firenze), Fantoni Marcello (Firenze), Fornace Trerè (Faenza), Delago Maria* (Bolzano), Del Vita Antonio (Arezzo), Gambarella Ciro (San Severo, Foggia), Gatti Riccardo (Faenza), Jacobson Joachim Werner (Faenza), Kowaliska Irene (Vietri sul Mare, Salerno) Lassi Ugo (Faenza), Mazzotti Giuseppe (Albisola Capo, Savona) Melandri Pietro (Faenza), Morelli Mario (Faenza), Mottolese Luigi di Grottaglie (Taranto), Notari Giovanni Gubbio (Perugia), Pacetti Ivos, manifattura “La Fiamma” di Albisola Capo (Savona) , Paleni Cesare di Bergamo, Parnigotto Enrico di Padova, Piombanti Ammannati Giuseppe di Grassina di Bagno a Ripoli, Firenze), Posern Walter, “Maioliche del Borghetto” di Milano, Tramonti Guerrino per la “Casa dell’arte di Albisola Capo”, Trucco Manlio di Albisola Capo, (Savona) Vacchetti Sandro di Torino, Vespignani Giacomo di Lugo (Ravenna), Zama Aldo (Faenza).
(*) esclusi perchè non iscritti al sindacato di categoria.

Anno Edizione: 1938

Membri della Giuria

Ballardini Gaetano: membro di giuria
Berti Vincenzo: membro di giuria
Buronzo Vincenzo: presidente di giuria
De Rosa Orlando: assiste ai lavori della giuria
Guerrini Giovanni: membro di giuria
Merlini Franco: membro di giuria, assente
Pizzigatti Pietro: membro di giuria
Quarta Sepe: membro di giuria
Rambelli Domenico: membro di giuria
Santi Bruno: membro di giuria

Premi

Premio Faenza

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Sponsor: Amministrazione comunale di Faenza

Premio assegnato a :
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