Gifts of this World

La mia scultura “Gifts of this World” è un ritratto di donna che ha insinuato al suo interno il paesaggio ed è incoronata con un groviglio di rami ove scimmie sono accovacciate e tigri sono in agguato intorno a lei.  Attraverso questa opera desideravo mostrare quanto profondamente mi commuove percepire l’istinto delle tigri potenti, in contrasto alla vulnerabilità delle specie verso l’umanità e la responsabilità che abbiamo come razza umana per aver devastato l’habitat. Con questa scultura ho provato la necessità di esprimere la tensione tra la linea di demarcazione tra l’habitat selvaggio e l’invasione da parte dell’uomo di questo spazio sacro.

Con le mani nell’argilla, la mia mente viaggia attraverso luoghi che non ho mai visitato. L’argilla che uso, un grès siliceo “Cone 5”, è magica. La mia connessione con la terra rivela storie nascoste nella profondità del mio subconscio. Per me il processo di pace dato dall’argilla è affascinante e, attraverso la provocazione, crea una relazione con la narrativa e con l’opera, che subisce diverse cotture.